OSPEDALE DEGLI INNOCENTI DI FIRENZE (1218-1996)
PATRONATO DELL'ARTE DELLA SETA E COMMISSIONI AMMINISTRATRICI DIVERSE (XV secolo-1960)
ATTIVITA' ASSISTENZIALE (1445-1917)
INTRODUZIONE E ALLEVAMENTO DEI BAMBINI (1445-1917)
SerieBalie e bambini, esposti - Campioni (1445-1485; 1526-1887) Si tratta di una serie uniforme, ben conservata, con scarse lacune cronologiche e composta da registri di grosse dimensioni. Il titolo non presenta notevoli diversità e nel corso degli anni, diviene prevalente quello di "Balie e bambini", i volumi risultano così differenziati dalle lettere dell'alfabeto e dalla suddivisione, nelle varie epoche, semestrale, quadrimestrale o trimestrali. Tra il 1839 e il 1842 i volumi recano sulla costola la titolazione "Introdotti" ma sullo spessore nuovamente "Balie e bambini". L'intervallo cronologico (1485 dic.30 - 1526 marzo 25) è dovuto secondo le informazioni del Cherici, alla perdita, per incendio, dei registri, avvenuta nel XVII secolo.La serie composta da registri legati in pergamena e successivamente coperti anche da tela, è riservata come è noto, alla registrazione dei bambini abbandonati accolti nell'ospedale. Tuttavia, i registri conservano, oltre alla memoria degli abbandoni, i conti delle balie e, talvolta, notizie sulla sorte degli esposti. Tra il 1526 mar. 25 e il 1588 set. 30, furono redatti tre registri, che esulano dalla serie vera e propria, interrotta, come si è visto, al 1485, a seguito degli eventi sopra accennati. Tali registri infatti ricuciono la memoria degli abbandoni e dei baliatici, per quel periodo, traendo le notizie da altri registri, cui fanno esplicito riferimento, probabilmente registri gravemente danneggiati e andati perduti, corrispondenti a quelli segnati dalla lettera M in poi. Infatti, l'ultimo registro, prima dell'interruzione cronologica, quello del 1485, reca la lettera L, mentre il primo dei registri, che ripartono regolarmente al 1529 ricomincia dalla lettera A. Nel mezzo dunque si sarebbero collocati proprio i registri ai quali i tre nuovi libri, segnati con lettere duplicate A 2a, B 2a e C 2a, fanno riferimento. Per gli anni 1533-1537 esiste anche una memoria speciale tenuta su un registro appartenuto a Bindo di Battista Vernacci. Il registro fu infatti riutilizzato dallo scrivano dei fanciulli di questi anni per tenerci la prima nota degli abbandoni, con notizie anche insolite (vedi in inventario il n. 12813).Dai primi dell'Ottocento la serie si struttura principalmente come relativa ai registri degli ingressi dei fanciulli, riducendo la parte relativa alla contabilità e alla sorte degli esposti. Tali notizie, infatti, a quest'epoca confluiscono in modo più organico nei Riscontri e nei Giornali del baliatico.La serie, corredata da molti documenti sciolti, specie per le epoche più recenti, presentava anche l'inserimento nei medesimi registri di alcuni frammenti di altre scritture non sempre ad essi collegati e riattribuiti nel corso dell'inventariazione.A partire dalla fine del XVIII secolo, i registri, contraddistinti ancora dal titolo di Balie e bambini, recano impressa tale iscrizione anche sullo spessore. Sempre da quest'epoca, e con maggiore regolarità rispetto al passato, compaiono anche i repertori, seppure limitati ai soli nomi dei legittimi e dei riconosciuti dalla madre, i soli bambini che troviamo in quest'epoca (il XVIII secolo e i primi decenni del XIX), contraddistinti da un cognome. E' significativo che il primo repertorio per cognomi (dei genitori) sia presente dal 1781, dal tempo cioè del commissario Giovanni Neri Badia, attivo sotto il governo lorenese e incaricato di relazionare sui contenuti degli archivi, dunque sulle memorie su cui poggiava lo Stato granducale.La presenza del cognome a beneficio di tutti gli abbandonati nel Granducato (ma gli Innocenti imponevano il cognome già nel 1812), appare, sistematicamente, nel 1818, a seguito del sovrano decreto teso a regolamentare, tra le altre cose, anche l'assistenza all'infanzia abbandonata. Tuttavia, dopo tale ordinanza, i repertori continuano ad escludere comunque i cognomi dei figli di "genitori incogniti", comunque assegnati secondo la fantasia degli scrivani, limitando così, almeno con tale strumento, la ricerca ai soli legittimi e riconosciuti dalla madre. I registri sono connotati inoltre quasi da subito dal titolo Balie bambini scritto sulla costola e poi sullo spessore dei registri, che è stato assunto ad identificare la serie. Il cronologico rilevato è relativo alla data di introduzione del primo e dell'ultimo bambino registrato, senza tener conto delle date relative ai pagamenti del baliatico di ognuno dei piccoli abbandonati.La bibliografia indicata, qui e altrove, è sempre relativa solo ad alcuni studi tratti dalle fonti in oggetto. Bibliografia: Sandri Lucia, Le scritture del baliatico toscane tra XVI e XIX secolo: il caso degli Innocenti di Firenze ", in " Trovatelli e balie in Italia secc. XVI-XIX ", a cura di Giovanna Da Molin - Bari, Cacucci Editore, 1994, pp. 471-490 Di Bello Giulia, L'identità inventata. Cognomi e nomi dei bambini abbandonati a Firenze nell'Ottocento - Firenze 1993 Unità archivistiche: 353
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